4. Dove avvengono i terremoti?

I terremoti sono profondamente legati alle forze geologiche che generano le montagne e creano gli oceani. Laddove le placche si incontrano, si concentrano ampie faglie e zone di frattura.

I terremoti, pertanto, si concentrano lungo i margini delle placche. Per questo il rischio sismico è concentrato laddove gli insediamenti umani sono localizzati:

  • In prossimità dei limiti di placca (convergenti, trasformi e divergenti, in ordine di pericolosità sismica attesa)
  • In aree vulcaniche attive, dove le deformazioni del vulcano generano terremoti a bassa energia ed a bassa profondità, che solitamente colpiscono aree limitate.
Distribution of earthquakes and volcanoes in the world. Credit: United States Geological Survey

Sulla base della loro geometria e del campo di forze responsabile del movimento delle placche, i margini tra le diverse placche possono essere descritti sulla base delle seguenti tre semplici caratteristiche:

  • Margini convergenti (MC): le placche si scontrano e la compressione piega e deforma la crosta terrestre.

In questo caso si formano grandi archi vulcanici e catene montuose, le cui caratteristiche dipendono principalmente dalla natura della crosta (continentale e oceanica). I margini convergenti sono anche chiamati “distruttivi” e sono il luogo di attività vulcanica altamente esplosiva e di grande attività sismica.

  • Margini divergenti (MD): le placche si allontanano l’una dall’altra.

Il magma che risale lungo le fratture che si aprono genera nuova crosta. Tali margini sono di solito il luogo di attività vulcanica di bassa intensità e di attività sismica ridotta, sia in corrispondenza delle dorsali oceaniche che dei rift continentali. Poiché i margini divergenti sono luoghi di accrezione crostale, vengono anche chiamati “costruttivi”.

  • Margini trasformi (MT): le placche scivolano lateralmente lungo le cosiddette faglie trasformi.

A seconda del movimento relativo delle due placche, il margine trasforme può essere denominato “destro” o “sinistro”. Poiché non vi è (virtualmente) né sottrazione, né creazione di crosta, tali margini vengono chiamati “conservativi”. Ospitano, spesso, un’intensa attività sismica. La Faglia di San Andreas, in California, è l’esempio più noto di margine trasforme.

I terremoti più pericolosi si concentrano, principalmente, lungo margini convergenti e trasformi.

Immagine 2: Tipologie di margini di placca. Margine divergente – distensivo – costruttivo. Caratterizzato da creste oceaniche e da fondali marini divergenti. Convergente – caratterizzato da fosse ed archi di isole. Trasforme – placche che si muovono l’una rispetto all’altra lungo faglie trascorrenti.

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