3. Quali sono le cause dei terremoti?

La tettonica delle placche, una teoria scientifica sviluppata nella seconda metà del XX secolo, stabilisce che la crosta terrestre rigida (chiamata litosfera), è suddivisa in “placche” che si muovono al di sopra di uno strato a bassa viscosità con comportamento meccanico fluido (chiamato astenosfera). La causa principale dei terremoti risiede, quindi, nel movimento di queste grandi placche che compongono lo strato più esterno della Terra (la crosta terrestre).

Quando le placche tettoniche scorrono sotto, sopra o a fianco l’una dell’altra, si generano i terremoti. Tali movimenti possono essere dell’ordine di alcuni millimetri, generando piccoli scuotimenti, o dell’ordine di metri, generando violenti terremoti.

Il calore presente negli strati sottostanti la litosfera e la differenza tra la bassa densità della litosfera e l’alta densità della sottostante astenosfera spiegano tali movimenti e si pensa costituiscano la principale sorgente di energia che governa la tettonica delle placche.

Le differenze di densità sono responsabili anche dell’approfondimento dell’astenosfera all’interno del mantello più profondo, in corrispondenza delle zone di subduzione.

Different types of Convergent Boundaries and subduction zones. Source: Wikipedia.

Le placche tettoniche possono essere costituite sia da crosta continentale che da crosta oceanica o da entrambe.

Il loro movimento è in gran parte dovuto all’alta densità (relativa) della litosfera ed al comportamento meccanico relativamente più fluido dell’astenosfera.

Immagine 2: Questa carta, dell’Amministrazione Spaziale Nazionale Americana, mostra le zone del mondo ove i movimenti delle placche sono maggiormente attivi. Conseguentemente, tali zone possono rappresentare margini convergenti, divergenti o trasformi, dove si registrano le maggiori attività sismica e vulcanica. Fonte: Wikipedia, NASA.

Come anticipato nella domanda 2, terremoti di bassa magnitudo possono essere provocati anche dalle attività dell’uomo (si veda la domanda 2 per le tipologie più comuni), anche se la comunità scientifica non dispone ancora di dati verificati per poter identificare una correlazione tra tali attività e terremoti di grande intensità.