8. Si possono prevedere le emergenze relative alle dighe?

Esistono due modi in cui è possibile prevedere il pericolo, vale a dire attraverso previsioni indipendenti dal tempo e dipendenti dal tempo. Le previsioni indipendenti dal tempo forniscono informazioni relative alle aree soggette a rischio, alle intensità attese ed ai tempi di ritorno.

Ad esempio, il rischio sismico viene previsto in base a questo secondo modo: i calcoli statistici consentono di valutare la probabilità di accadimento (o non insorgenza) di un evento pericoloso, di data intensità, in un dato luogo, in un dato intervallo di tempo. Dovrebbe essere preso in considerazione il cosiddetto “terremoto di riferimento” (OBE è l’acronimo inglese), con un intervallo di ricorrenza di 237 anni, per cui la struttura sia in grado di resistere in modo sicuro, senza danni. Il rischio di alluvione derivante dal collasso di una diga può essere previsto in modo simile, in cui l’alluvione di progetto (IDF è l’acronimo inglese) viene utilizzata per progettare e/o modificare una diga, in particolare per quanto riguarda il dimensionamento degli sfioratori e degli scarichi. Tutte queste valutazioni migliorano la resistenza della diga nei confronti degli eventi estremi.

Sfortunatamente, la previsione di un terremoto è ancora impossibile. La previsione di alluvioni è più fattibile, in quanto il monitoraggio dei parametri meteorologici (compresi i dati relativi a precipitazioni, temperatura, manto nevoso) consente il calcolo della portata di deflusso. Quindi le opere di scarico speciali possono regolare il deflusso delle acque di piena.

Anche la pericolosità di frana può essere monitorata attraverso sistemi tecnologici moderni (quali il Global Positioning System o GPS, il Light Detection e Ranging Systems o LiDAR, l’Inverse Synthetic Aperture Radar o INSAR), che restituiscono il valore di spostamento dei punti della superficie topografica; il regolare monitoraggio della velocità di movimento della frana fornisce dati utili per la predizione dello stato critico, che può essere causato, tra l’altro, da forti piogge e dalla repentina fusione del manto nevoso.

Simile alla zonizzazione sismica, la “zonizzazione delle inondazioni” è molto utile per prevedere l’entità delle potenziali inondazioni, i battenti d’acqua e il momento dell’arrivo dell’onda di piena. È possibile calcolare in modo più preciso lo scenario di allagamento spazio-temporale utilizzando dettagliate mappe digitali di elevazione (DEM è l’acronimo inglese).