5. Quali possono essere le conseguenze di un’emergenza chimica?

L’ambiente può divenire contaminato: le sostanze chimiche possono inquinare l’aria, l’acqua che beviamo ed il cibo; possono anche contaminare boschi e laghi, uccidendo gli animali e degradando gli ecosistemi.

L’esposizione dell’uomo può avvenire tramite contatto diretto con la pelle o con gli occhi, attraverso l’inalazione o l’ingestione di sostanze chimiche nocive. Gli effetti negativi delle sostanze chimiche dipendono dalla tossicità e dall’esposizione alla sostanza. La tossicità è una proprietà delle sostanze chimiche, mentre l’esposizione dipende dal modo in cui la sostanza viene utilizzata. Il livello di esposizione dipende dalla concentrazione della sostanza chimica nociva e dal periodo nel quale essa rimane a contatto con l’uomo. Molte sostanze non vengono percepite dall’odore, sebbene siano presenti nell’aria in concentrazioni anche pericolose.

Gli effetti delle sostanze chimiche sull’uomo possono essere gravi: un effetto immediato si può avere anche dopo una breve esposizione. Gli effetti cronici solitamente richiedono ripetute esposizioni e spesso si osserva un ritardo tra la prima esposizione e la comparsa di effetti indesiderati. Una sostanza può avere effetti sia acuti che cronici. Entrambe le condizioni di effetto acuto e cronico possono determinare infermità permanenti. Ad esempio, l’esposizione a solventi può causare dermatiti da contatto, mal di testa o nausea e questi effetti possono essere sia acuti che temporanei.

Gli effetti di un incidente chimico non sono solamente rappresentati dall’esposizione diretta dell’uomo, da morte o da ferite, ma anche dall’inquinamento dell’ambiente, che dovrà essere decontaminato e riportato alla sua condizione precedente. Nel caso di incidenti disastrosi (come quello di Bhopal del 1984, di Enschede del 200 e di Tolosa del 2001), con migliaia di vittime, si possono determinare conseguenze negative anche di tipo psicologico, economico e sociale.