12. Che tipi di carte esistono per le emergenze relative alle dighe?

Per identificare i pericoli a cui è soggetta una determinata diga, i seguenti tipi di mappe risultano di fondamentale importanza:

  1. Mappe digitali di elevazione per la modellizzazione dei potenziali effetti di inondazione.
  2. Mappe geologiche che mostrano il terreno su cui viene eretta la diga.
  3. Mappe di faglie tettoniche attive, quali possibili sorgenti di terremoti e di lente deformazioni.
  4. Mappe di pericolosità sismica, che mostrano, per un determinato sito, l’impatto previsto da parte del terremoto.
  5. Mappe geomorfologiche, che delineano possibili zone sorgenti di movimenti di massa (ad esempio frane, colate di detriti).

Una mappa di modellizzazione delle alluvioni mostra l’altezza e la velocità dell’onda di piena e la dinamica della piena nel dominio del tempo:

I principali rischi legati alle dighe sono le scosse sismiche e le tracimazioni, quest’ultime dovute all’impatto di una frana sul bacino idrico o a grandi alluvioni. La diga dovrebbe essere progettata per resistere all’intensità del terremoto di progetto (vale a dire il cosiddetto terremoto di riferimento). Per il calcolo del potenziale impatto sismico, vengono prima compilate le mappe delle faglie tettoniche attive nell’area. Vengono quindi valutati lo spettro di intensità ed il tempo di ricorrenza dei terremoti generati da queste faglie e, infine, viene calcolato l’impatto del terremoto (la cosiddetta accelerazione spettrale in superficie) nell’area della diga. È importante anche prendere in considerazione le condizioni del sito (suolo) e conoscere la frequenza di vibrazione naturale della diga, perché è a questa frequenza di scuotimento che la diga risulta maggiormente vulnerabile.

Se tutte queste informazioni vengono prese in considerazione durante la progettazione e la costruzione della diga, la resistenza sismica della struttura della diga viene garantita.