8. Si possono prevedere le eruzioni vulcaniche?

Le previsioni del rischio vulcanico comprendono attività volte alla comprensione dei meccanismi di funzionamento dei vulcani ed alla valutazione della probabilità che un’eruzione si verifichi in una certa zona, con una certa intensità (magnitudo) ed in un certo lasso di tempo.

Le attività di previsione vengono intraprese da scienziati ed esperti, giacché le necessarie valutazioni si basano su:

  • lo studio della dinamica del sistema geologico e del vulcano;
  • lo studio della storia del vulcano;
  • la stima della probabilità per differenti tipologie di eruzione;
  • l’identificazione di zone e luoghi a rischio.

Sebbene si possano trovare similitudini nella dinamica generale di ogni vulcano, ognuno di essi si comporta in modo differente dagli altri ed implica una pericolosità specifica: è, quindi, molto importante, per gli scienziati, studiare e monitorare ogni singolo vulcano in modo diverso.

Il monitoraggio dei vulcani avviene attraverso:

  • Parametri fisici: principalmente utilizzati per identificare deformazioni sotterranee indotte dagli spostamenti del magma (attività sismica; deformazioni del suolo; campi geomagnetici, gravimetrici e geoelettrici; livelli d’acqua nelle sorgenti e nei laghi ecc.);
  • Parametri geomeccanici: principalmente utilizzati per identificare le variazioni nel magma che ne favoriscono il movimento verso la superficie (gas, acqua e lava vengono analizzati per stimarne la velocità di flusso, la quantità, la composizione e la temperatura).
Immagine 1: La rete di monitoraggio dell’USGS per il vulcano del Parco Nazionale dello Yellowstone. Fonte: USGS.
Immagine 2: La rete di monitoraggio sul Vesuvio. Fonte: Osservatorio Vesuviano.
Gravimetric (differences in density of underground bodies) network on Vesuvius. Source: Vesuvius Observatory
Gravimetric (differences in density of underground bodies) network on Vesuvius. Source: Vesuvius Observatory

Dallo studio dei depositi vulcanici, gli scienziati riescono a produrre carte di zonizzazione del pericolo che può essere atteso in una certa zona qualora un determinato vulcano si riattivi (carte di pericolosità).

La datazione dei depositi vulcanici consente di determinare la frequenza con cui le eruzioni possono avere luogo e quale sia la probabilità di avere un’eruzione in un determinato periodo di tempo (25, 50, 100, 1000 anni).

Soltanto attraverso il monitoraggio di un vulcano per un lungo periodo di tempo è possibile identificare quei cambiamenti fisici e geochimici che ne possono preannunciare l’imminente eruzione.

Una simile stima probabilistica del pericolo vulcanico consente agli scienziati, ed a coloro che gestiscono lo sviluppo del territorio, di stimare il(i) livello(i) di rischio, ed alle autorità pubbliche di pianificare misure atte a ridurre il rischio stesso.