Le eruzioni vulcaniche hanno luogo laddove i vulcani sono ancora attivi e generano situazioni di rischio qualora siano presenti attività antropiche ed insediamenti. In breve, un vulcano è ritenuto attivo se ha manifestato eruzioni:
- In tempi storici: se la sua attività è descritta in documenti storici;
- Durante l’Olocene: se la sua attività non è testimoniata in documenti storici, ma analisi scientifiche ne individuano l’attività negli ultimi 10.000 anni.
I vulcani attivi possono essere suddivisi in due categorie principali:
Vulcani effusivi
La loro pericolosità è legata al lento fluire della lava, a piccole esplosioni, a deformazioni del suolo, a fontane di lava, ad emissioni di gas e vapori ecc.
Vulcani esplosivi
Danno luogo a grandi esplosioni che possono distruggere parzialmente l’apparato vulcanico stesso, proiettare in atmosfera alte colonne di materiali rocciosi (detriti di roccia, blocchi di roccia, ceneri, vapore ecc.) che poi ricadono lungo i versanti del vulcano, così come generare colate di lava, fango e detriti lungo i versanti del vulcano, terremoti ed emissioni di gas nocivi.
Il carattere esplosivo di un’eruzione è solitamente il risultato dell’espansione di gas all’interno di lava viscosa o dell’ingresso di acqua all’interno di una camera magmatica o di un canale magmatico. Queste eruzioni si possono verificare quando un vulcano è ubicato in zone molto ricche d’acque sotterranee, nel mare o in laghi.